Una cosa è sapere di quali diritti si ha diritto in quanto lavoratori dell'UE. Ottenere giustizia va oltre questa conoscenza. Qui potete scoprire come potete far valere i vostri diritti nei confronti del vostro datore di lavoro e dove potete ottenere supporto.
Se il datore di lavoro non paga il salario concordato, dovete richiedergli in forma scritta di non farvi pagare lo stipendio non pagato. Assicurarsi di mettere una scadenza di 2 settimane per il pagamento. In questa lettera dovete indicare l'orario di lavoro per il quale chiedete il salario, il totale del salario e le vostre coordinate bancarie.
Attenzione: quando effettuate la rivendicazione salariale, dovete assolutamente rispettare il “termine d’esclusione” stabilito nel vostro contratto di lavoro. Un termine d’esclusione è un intervallo temporale in cui è possibile effettuare delle rivendicazioni salariali nei confronti del datore di lavoro. Dopo questo termine, le rivendicazioni salariali scadono con la conseguenza che non possono essere fatte valere né presso il datore di lavoro, né in tribunale. Poiché il termine d’esclusione può essere anche regolamentato nel contratto collettivo applicabile al vostro rapporto di lavoro, dovreste controllare anche le norme del contratto collettivo in materia.
Se nella vostra azienda esiste un consiglio di rappresentanza dei lavoratori, dovreste presentare un reclamo al consiglio di rappresentanza dei lavoratori o ad un altro ente responsabile in azienda (per es. ad una persona di fiducia) in merito al pagamento degli stipendi non corrisposti. Anche lì potete ottenere assistenza per le vostre rivendicazioni salariali.
Se, nonostante tutto questo, il datore di lavoro non risponde alla vostra richiesta di pagamento entro il termine stabilito, potete far valere la rivendicazione salariale in tribunale intentando un'azione legale dinanzi al tribunale del lavoro. Se non parlate tedesco sufficientemente bene per effettuare un processo, il tribunale vi mette automaticamente a disposizione un interprete.
Attenzione: in tribunale dovete dimostrare le rivendicazioni salariali. Per questo motivo annotatevi tutti i giorni le vostre ore lavorative. Fatevi firmare le vostre note dal vostro capo/capo reparto. Se questo non dovesse essere possibile, domandate per esempio ad una/un collega di lavoro di mettere la firma. Per fare ciò potete utilizzare il calendario con le ore di lavoro che potete scaricare e stampare. Fate anche delle foto sul vostro cellulare. Più prove avete e maggiori sono le possibilità di ottenere i vostri soldi. Ricordatevi di conservare i contratti di lavoro scritti o altri documenti relativi all'ammontare del vostro stipendio e le buste paga che avete ricevuto.
Se venite licenziati, entro 3 settimane dalla ricezione del licenziamento dovete presentare un’azione legale in tribunale (ricorso di contestazione del licenziamento). Questa scadenza è valida per tutti i licenziamenti, indipendentemente dal fatto se questi rientrano nella legge sulla tutela dal licenziamento illegittimo.
Attenzione: se non rispettate la scadenza, le conseguenze sono gravi: il licenziamento è effettivo al termine del preavviso di recesso e non è più possibile fare ricorso contro di esso.
Il ricorso di contestazione del licenziamento lo potete presentare al tribunale di lavoro autonomamente, questo significa che non dovete farvi rappresentare da un avvocato. Una rappresentanza legale è necessaria solamente dalla 2° istanza, vale a dire se il tribunale di lavoro (1° istanza) ha deliberato ed è in corso un ricorso contro la sentenza del tribunale del lavoro presso il tribunale regionale del lavoro. Con il ricorso di contestazione del licenziamento si persegue l'obiettivo che il tribunale del lavoro determini l'invalidità del licenziamento. Se l’azione ha successo, il licenziamento perde la sua validità. Questo significa che il rapporto di lavoro continua. Dovete poi continuare ad andare a lavorare ed il datore di lavoro deve pagarvi lo stipendio.
Si può anche presentare un’azione a tutela dal licenziamento illegittimo quando non si prosegue il rapporto di lavoro, ma si vuole ricevere una liquidazione. Tuttavia non è possibile forzare questo risultato, motivo per cui l'azione è sempre diretta a determinare l'invalidità del licenziamento. Nel corso della procedura potete concordare con il datore di lavoro una liquidazione (il cosiddetto scioglimento del rapporto lavorativo in cambio di indennità).
Attenzione: avvaletevi il prima possibile del supporto dei sindacati oppure altri sportelli di consulenza oppure rivolgetevi a un avvocato specializzato in diritto del lavoro.
L’azione deve essere presentata al tribunale di lavoro, nel quale quartiere il datore di lavoro ha la sua sede di residenza o di lavoro o dove il lavoro viene svolto abitualmente oppure è stato svolto per l'ultima volta. Per sapere qual è questo tribunale di lavoro, è possibile consultare il portale della giustizia del Governo federale e degli Stati federali (elenco dei tribunali). Il tribunale del lavoro ha un ufficio legale che accetta anche reclami e richieste orali. Ricordatevi di consegnare lì in ufficio i contratti di lavoro scritti, i fogli di presenza o altri documenti relativi all'ammontare dello stipendio, nonché le buste paga che avete ricevuto - preferibilmente in copia.
In caso di procedimento legale ci sono delle spese legali. Queste sono solitamente a carico della parte che perde la causa. In caso di vincita parziale del processo, i costi saranno ripartiti in proporzione.
Attenzione: nella prima istanza ogni parte deve pagare autonomamente i costi di un avvocato. Dovrete quindi pagare le spese legali anche se vincerete la causa.
Se non potete permettervi i costi di un’azione legale, potete fare la richiesta di gratuito patrocinio. Il gratuito patrocinio viene concesso per tutti i procedimenti legali o di consulenza legale e non si limita ai procedimenti di diritto del lavoro. Ulteriori informazioni sono disponibili nelle FAQ.
I dipendenti che sono iscritti ad un sindacato da almeno 3 mesi, avranno consulenza dal sindacato e saranno rappresentati in tribunale gratuitamente.
Se avete difficoltà con le autorità tedesche a far valere i vostri diritti di cittadino dell’UE, può aiutarvi il servizio gratuito SOLVIT delle autorità nazionali, rappresentato in tutti i paesi dell'UE, nonché in Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Il presupposto è che non abbiate ancora intrapreso un’azione legale e che ci sia una relazione con il diritto dell’UE. SOLVIT può essere attivato online tramite il modulo di contatto che si trova sulla homepage di SOLVIT.
Se ritenete di essere stati discriminati o trattati ingiustamente dal datore di lavoro o da altri dipendenti dell'azienda, potete prima presentare un reclamo ad un ente competente di ciò all'interno dell'azienda (per es. ad un rappresentante). Nelle aziende con un consiglio di rappresentanza dei lavoratori è possibile chiamare un membro del consiglio di rappresentanza dei lavoratori a sostenere o mediare. Il consiglio di rappresentanza dei lavoratori ha il compito di promuovere l'integrazione dei dipendenti stranieri nell'azienda e - insieme al datore di lavoro - di garantire che tutte le persone che lavorano nell'azienda siano trattate secondo i principi di giustizia e di equità. È vietata qualsiasi discriminazione contro le persone sulla base della loro razza o origine, discendenza o nazionalità, religione o credo.
Inoltre, potete esercitare i diritti previsti dal diritto del lavoro
intentando un'azione legale presso il tribunale del lavoro competente.