Per i figli maggiori di 18 anni l’assegno familiare per figli a carico può essere versato una tantum se portano a termine una istruzione scolastica o una formazione professionale, un corso di laurea o dei tirocini. In tal caso vostro figlio deve acquisire delle conoscenze adeguate come base per l’esercizio della professione a cui aspira, portare a termine una seconda formazione e lavorare con orario limitato al massimo. Se vostro figlio nel corso dell’anno lavora in media più di 20 ore alla settimana, l’assegno familiare per figli a carico non è più versato (eccezione: lavori da 450 Euro), non può intraprendere una formazione per mancanza di posti di formazione. Inoltre occorre dimostrare che il figlio si dà da fare per trovare un posto di formazione. Per esempio vale per chi si registra presso un’agenzia del lavoro o un Centro per l'impiego alla ricerca di un posto di formazione, per chi è disoccupato. E per chi è registrato presso un’Agenzia per il Lavoro o un Centro per l'impiego alla ricerca di un lavoro. Ciò vale solo fino al compimento del 21° anno di età, se svolge un servizio federale di volontariato o simile, è in una fase di passaggio tra due sezioni di formazione. Ciò vale al massimo per quattro mesi per chi a causa di un handicap non è più in grado di mantenersi da solo. Con quali requisiti ricevo la retribuzione in maternità?
Ricevete la retribuzione in maternità se prima di iniziare il congedo di maternità smettete di lavorare oppure se dopo la conclusione del congedo non siete ancora in grado di lavorare oppure se il vostro datore di lavoro vi affida un altro lavoro meno retribuito. Non dovete temere svantaggi finanziari. Mantenete almeno il vostro stipendio medio delle ultime tredici settimane o degli ultimi tre mesi prima dell’inizio della gravidanza (retribuzione in maternità). La retribuzione in maternità viene considerata remunerazione imponibile e soggetta al versamento dei contributi.
L’indennità di maternità garantisce il reddito di una futura o di una giovane madre nel periodo in cui per esigenze di protezione non può lavorare. L’indennità di maternità viene pagata dalle casse malattia pubbliche durante il congedo prima e dopo il parto, nonché per il giorno del parto. Solo donne registrate alla cassa malattia pubblica e che hanno diritto al pagamento dell’indennità di malattia ricevono l’indennità di maternità. L’entità dell’indennità di maternità fa riferimento alla retribuzione netta media degli ultimi tre mesi di calendario pagati, oppure delle ultime tredici settimane ed è limitato a max. 13 Euro per giorno di calendario. Per ricevere l’indennità di maternità dovete presentare alla cassa malattia il certificato di un medico o di un’ostetrica, in cui è indicata la data presunta del parto. Le lavoratrici non iscritte alla cassa malattia pubblica (per esempio con assicurazione malattia privata o coperte da assicurazione familiare della cassa malattia pubblica) ricevono l’indennità di maternità per complessivi 210 Euro. Competente in materia è l’Ufficio federale assicurativo (sportello per l'indennità di maternità). Se la retribuzione giornaliera netta è maggiore di 13 Euro il datore di lavoro versa l’importo della differenza come sussidio del datore di lavoro all’indennità di maternità.
Le spese per l’assistenza dipendono dal singolo comune. I comuni si accollano gran parte dei costi (indipendentemente dal fatto se l’assistenza viene erogata da una struttura municipale o privata o da una/un educatrice/tore per l’infanzia). I genitori pagano una quota, che si calcola in base al reddito della famiglia. Gli asili privati spesso sono più costosi delle strutture municipali.
La richiesta di assegno familiare per figlio a carico può generalmente essere effettuata solamente dal genitore dove vive il bambino. La richiesta va presentata per iscritto alla cassa famiglia. La cassa famiglia non invia alcuna conferma di ricevuta. Si consiglia quindi di inviare la lettera alla cassa famiglia con raccomandata e ricevuta di ritorno. È possibile informarsi telefonicamente presso la cassa famiglia sullo stato della procedura. L’elaborazione delle richieste di assegno familiare per figlio a carico può attualmente durare vari mesi. Se la richiesta è stata elaborata dalla cassa famiglia, riceverete una decisione sulla richiesta oppure vi verrà chiesto di fornire i documenti mancanti. Tale richiesta andrebbe soddisfatta al più presto possibile per evitare ulteriori ritardi. A partire dalla data di ricezione della richiesta, la cassa famiglia pagherà l’assegno familiare per figli a carico retroattivamente per i precedenti 6 mesi. Durante l’intera procedura di richiesta siete obbligati a informare la cassa famiglia senza che vi sia richiesto sui cambiamenti della vostra situazione personale. Tra questi ci sono soprattutto i cambiamenti di indirizzo, delle coordinate bancarie o del vostro datore di lavoro. Se non rispettate tale obbligo, ciò causerà ritardi della procedura e potrà anche portare al rifiuto della richiesta. Se viene emesso un rifiuto per l’assegno familiare per figli a carico, questo diventerà giuridicamente vincolante al termine della scadenza per il ricorso, ovvero 1 mese dalla ricezione del rifiuto. Poi non potrete ricevere un assegno familiare per figli a carico per il periodo in questione, indipendentemente dal fatto che il rifiuto della domanda fosse illegittimo o legittimo. Ulteriori informazioni sono disponibili nella Scheda informativa su assegno familiare per figli a carico nei casi transfrontalieri dell’Agenzia federale per il Lavoro.
In Germania esistono molti vari tipi di assistenza per bambini. La maggior parte degli asilo nido sono a gestione comunale, tuttavia molti sono gestiti anche dalle chiese o da iniziative dei genitori. Inoltre esiste un numero crescente di strutture a gestione privata.
In Germania ci sono i seguenti tipi di assistenza per bambini:
Per bambini fino a 3 anni:
A partire dall’età di 3 anni fino all’età dell’obbligo scolastico dei bambini:
A partire dall’età scolastica:
L’indennità di congedo parentale di base va dal 65 % fino a 100 % in base al reddito netto prima della nascita. Più basso è il reddito e maggiore è la percentuale. È di almeno € 300 e massimo € 1800 mensili. I padri e le madri possono riceverla per un massimo di 14 mesi in totale e dividere il periodo liberamente tra loro. Un genitore può prendere un minimo di 2 e un massimo di 12 mesi. Il diritto ai 14 mesi interi sussiste quando entrambi i genitori sono coinvolti nella cura del bambino, il che significa che entrambi perdono il loro reddito da lavoro. I genitori monoparentali possono richiedere l'intera indennità di congedo parentale di 14 mesi per compensare la perdita di reddito dovuta alla mancanza di un partner.
Indennità integrativa di congedo parentale (per nascite a partire dal 01.07.2015): L’indennità integrativa di congedo parentale è pensata per genitori che mentre ricevono l’indennità di congedo parentale lavorano a tempo parziale. Essa sostituisce la quota di reddito che viene a mancare a causa del lavoro a tempo parziale, così come l’indennità di congedo parentale di base dal 65% fino al 100% secondo il reddito. L’indennità integrativa di congedo parentale ammonta al massimo a metà dell’indennità di congedo parentale di base, che spetterebbe al genitore senza reddito da lavoro a tempo parziale (quindi almeno 150 Euro e max. 900 Euro mensili). A tal scopo esiste l’indennità integrativa di congedo parentale per il periodo doppio: un mese di indennità di congedo parentale = due mensilità di indennità integrativa di congedo parentale.
Bonus parentale: Quando entrambi i genitori contemporaneamente lavorano a tempo parziale e nel corso di quattro mesi consecutivi in media lavorano da 25 a 30 ore settimanali, ciascun genitore riceve per questi quattro mesi mensilità aggiuntive di indennità integrativa di congedo parentale (bonus parentale).
Se lavorate in Germania potete avere diritto al congedo parentale per l’educazione e l’assistenza a un figlio. Per ricevere il congedo parentale dovete vivere in una stessa casa con il bambino. Entrambi i genitori hanno diritto al congedo parentale. Il congedo parentale viene considerato separatamente per ogni genitore. Nel corso del congedo parentale i genitori possono lavorare fino a 30 ore settimanali (insieme quindi fino a 60 ore settimanali). Se vostro figlio è nato prima del 1° luglio 2015 si possono prendere 12 mesi di congedo parentale. Potete trasferire il congedo parentale anche al periodo dal 3° al compimento dell’8° anno di età del bambino, se il vostro datore di lavoro è d’accordo. Il congedo parentale può essere richiesto in 2 periodi. Per nascite a partire dal 1° luglio 2015 si possono prendere 24 mesi di congedo parentale. Potete prendere il congedo parentale anche tra il 3° e il compimento dell’8° anno di vita del bambino. Il congedo parentale può essere richiesto suddiviso in 3 periodi. Il datore di lavoro può rifiutare soltanto il 3° periodo, in caso di urgenti motivi aziendali e se il vostro bambino ha più di 3 anni.
La competenza si basa sulle seguenti regole dell’ordine di priorità: in linea di principio è competente il Paese in cui viene svolto un lavoro dipendente o autonomo oppure in cui si percepisce una pensione. Se avete diritto a prestazioni familiari in entrambi i paesi in base a lavoro dipendente o autonomo, è competente il Paese in cui vive vostro figlio. Se il figlio non vive in uno dei due Paesi, bensì in un terzo Paese della UE, è competente il Paese in cui le prestazioni sono più alte. Se i vostri diritti sono maturati in entrambi i Paesi con la riscossione di una pensione, è competente il Paese in cui vive vostro figlio. Se vostro figlio vive in un terzo Paese dell’UE, è competente il Paese in voi vuoi eravate assicurati o avete vissuto più a lungo. Se entrambi i genitori non lavorano né percepiscono una pensione, il diritto all’assegno familiare per figli a carico può esistere solo nel Paese in cui vive il figlio.Esempi:la famiglia Peters vive in Germania. Il Signor Peters lavora nei Paesi Bassi e si sposta quotidianamente per lavoro mentre la Signora Peters è casalinga. Poiché la famiglia risiede in Germania ha diritto all’assegno familiare tedesco per figli a carico. Contemporaneamente la famiglia, per via del lavoro nei Paesi Bassi ha diritto all’assegno familiare olandese per figli a carico.
Le regole sull’ordine di priorità stabiliscono che i Paesi Bassi sono prioritari riguardo al pagamento dell’assegno familiare per figli a carico, poiché lì sussiste il diritto determinato dal lavoro. Tuttavia, poiché l’assegno familiare per figli a carico in Germania è più alto che nei Paesi Bassi, la famiglia oltre all’assegno familiare olandese per figli a carico riceve l’importo a compensazione dell’assegno familiare tedesco per figli a carico. La Signora Meyer lavora in Germania. Il Signor Meyer vive con la loro figlia in Slovacchia, dove percepisce una pensione. Pertanto il Signor Meyer ha diritto in Slovacchia all’assegno familiare per figli a carico. Lavorando in Germania la Signora Meyer ha diritto all’assegno familiare per figli a carico.
La Germania è principalmente competente, dato che in Germania il diritto viene attivato dal lavoro, mentre in Slovacchia il diritto viene attivato dalla pensione. La famiglia percepisce l’assegno familiare tedesco per figli a carico. Poiché l’assegno familiare per figli a carico in Slovacchia è più basso che in Germania, non vi sono ulteriori prestazioni in Slovacchia. Ulteriori informazioni sono disponibili nella Scheda informativa su assegno familiare per figli a carico nei casi transfrontalieri dell’Agenzia federale per il Lavoro. Nell’ultima pagina della scheda sono citate anche le casse famiglia presso le quali potete presentare domanda per la concessione dell’assegno familiare per figli a carico, secondo il Paese membro dell’UE di vostra provenienza.